È stato sostenuto che alcuni temperamenti siano alla base dei disturbi bipolari e rappresentano allo stesso tempo un adeguato paradigma per concettualizzare il legame tra attributi caratteriali di adattamento e disturbi psichiatrici. Per temperamento si intende un comportamento temporalmente stabile con una forte reattività affettiva e si pensa sia associato con le basi biologiche della personalità, quali i livelli di attività, i ritmi, gli sati d’animo, i fattori cognitivi e la loro variabilità. I temperamenti affettivi non solo potrebbero avere un ruolo rilevante nella predisposizione verso importanti disturbi dell’umore, ma anche rappresentare l’espressione fenotipica prevalente dei geni responsabili per i disturbi bipolari. Possiamo rintracciare le origini del moderno concetto di temperamenti affettivi nelle teorie umorali descritte agli albori della medicina da Ippocrate nel Corpus Hippocraticum nell’antica Grecia.

Sebbene il concetto di temperamento legato a disturbi affettivi sia stato discusso nei secoli successivi da diversi studiosi, tra i quali Robert Burton, Andrè de Laurens e Alexander Haindorf, fu lo psichiatra tedesco Emil Kraepelin a descrivere le quattro disposizioni affettive di base (depressiva, maniacale, ciclotimica e irritabile). Kaepelin basò la sua ipotesi riguardo al temperamento sulle classiche opere di Galeno (II secolo), che aveva elaborato la teoria sugli umori – malinconico, collerico, flemmatico e sanguigno – sostenendo che il loro squilibrio fosse all’origine delle diverse malattie umane. Kraepelin considerò tali temperamenti affettivi di base come le forme subcliniche (o forme frustre) della malattia maniaco-depressiva, oggi descritte come disturbi affettivi (unipolare, bipolare o schizoaffettivo), riscontrabili non solo nei pazienti, ma anche tra i loro parenti. Sia Kraepelin che il suo collega tedesco Ernst Kretschmer ritenevano che i temperamenti affettivi potevano predisporre alla psicosi endogena o a episodi di disturbo dell’umore, ma Kretchmer sottolineava che la presenza di un temperamento dominante doveva essere considerata una variazione di un’affettività normale e non la necessaria condizione precedente la malattia. Per questo psichiatra i temperamenti di base separerebbero due grandi gruppi costituzionali, i ciclotimici e gli schizotimici.

Sulla scorta di tali idee (dalle più antiche teorie umorali alle relativamente più recenti opere di Kraepelin e Kretschmer), e basandosi sui risultati di una vasta osservazione clinica e della ricerca sul campo, Hagop Akiskal e collaboratori hanno studiato approfonditamente lo sviluppo del moderno concetto dei temperamenti affettivi. Il loro lavoro, svolto inizialmente presso l’Università del Tennessee a Memphis, e si è poi spostato al Centro internazionale per i disturbi dell’umore presso l’Università della California, a San Diego negli Stati Uniti.

Akiskal ha elaborato il suo concetto di temperamento affettivo, che unisce idee antiche con le osservazioni scientifiche più moderne, per coprire l’intera gamma dei disturbi affettivi a partire da tipi di reattività emozionale sani fino allo sviluppo di malattie affettive importanti. Il so modello prevede i quattro tipi temperamentali classici con l’integrazione di un quinto, quello ansioso.

Descrizione dei temperamenti

Temperamento ipertimico – Il temperamento ipertimico è generalmente caratterizzato da tratti esuberanti, energici, con elevata autostima, stabili per tutta la vita. Questo modello comportamentale è stato descritto da diversi autori, tra cui Poessl e von Zerssen, i quali hanno ipotizzato che i soggetti con tratti ipertimici sono attivi e instancabili, espansivi ed estroversi, aggressivi verbalmente, tendenti al rischio, generosi e spendaccioni. Akiskal e collaboratori hanno sviluppato una definizione operativa di questo temperamento e descritto gli individui così caratterizzati come abitualmente allegri e fin troppo ottimisti, caldi ed estroversi, con alti livelli di energia, eccessivamente coinvolti in diverse attività, disinibiti, alla ricerca di sensazioni e con tendenza alla promiscuità (anche sessuale) e bisognosi di poco sonno.

Temperamento depressivo – La descrizione classica del temperamento depressivo o distimico si riferisce a persone che non sono di solito in grado di vedere il lato leggero delle situazioni, tendono alla abnegazione, presentano bassi livelli di energia e sono critici, pessimisti e introversi; non amanti dei cambiamenti, sono poco disposti a incontrare persone nuove o esplorare nuove situazioni. Il tipo di temperamento depressivo è associato con uno stato d’animo spesso dominato da sconforto, grigiore o infelicità, con un concetto di sé che comprende convinzioni di inutilità e bassa autostima. La persona è meditabonda, tendente a preoccuparsi e incline a sentirsi in colpa e a provare rimorso.

Temperamento ciclotimico – Il tratto fondamentale del temperamento ciclotimico è un modello di oscillazione tra umore elevato o irritabile con stati d’animo, tratti cognitivi e comportamentali subclinici orientati verso la depressione. Emil Kraepelin ha descritto questo temperamento come l’alternanza dei precedenti due temperamenti sopra descritti (ipertimico e distimico). Il temperamento ciclotimico è stato più recentemente descritto da Akiskal e collaboratori con un ridotto bisogno di sonno alternato a ipersonnia, autostima instabile da eccessiva ad assente fiducia in se stesso, con periodi vivido pensiero creativo alternati a confusione mentale e apatia. L’individuo mostra una produttività marcatamente instabile sia nella quantità che nella qualità, e spesso associata con orari di lavoro inusuali; ha relazioni con persone disinibite che possono portare a ipersessualità alternata a introversione o assorbimento in se stesso; si lascia eccessivamente coinvolgere da attività piacevoli, senza preoccuparsi per le possibili conseguenze dolorose, passando a periodi con scarse attività piacevoli e segnati da sensi di colpa per attività passate; passa da eccessivo ottimismo o esagerazione di traguardi raggiunti a un atteggiamento pessimistico verso il futuro; da eccessiva loquacità con giochi di parole, risate e scherzi alla tendenza alla commozione e al pianto. Inoltre, cambia frequentemente tipo di lavoro, studi, interessi o progetti per il futuro; si impegna in occasionali operazioni finanziarie rischiose, cambia spesso residenza, ha tendenza alla promiscuità, con ripetuti fallimenti relazionali o coniugali; può utilizzare alcol o droghe per controllare stati d’animo o per aumentare l’eccitazione.

Temperamento irritabile – La classica definizione del temperamento irritabile di Kraepelin riguarda la combinazione abituale e contemporanea dei temperamenti ipertimici e depressivi. Questo temperamento è caratterizzato da umore depresso, con periodi di irritabilità ad alto coinvolgimento emotivo nell’ambito di diverse attività, dunque difficili da tollerare; da impulsività con tensione interiore, irrequietezza disforica, insoddisfazione, infelicità, amara disposizione d’animo. Il tipo irritabile è spesso ipercritico, tende a lamentarsi degli altri e a rimuginare; è abitualmente lunatico, invadente e incapace di capire il momento giusto per intervenire nelle situazioni.

Temperamento ansioso – Il temperamento ansioso non figurava nell’antica teoria umorale e neanche in quella della scuola tedesca di psichiatria degli inizi del secolo scorso.

Questo quinto temperamento è stato recentemente aggiunto integrandolo agli originali quattro per iniziativa di Hagop Akiskal e potrebbe rappresentare una predisposizione per il disturbo d’ansia generalizzato (GAD). Lo studioso lo individua dalla presenza continua di comportamenti di evitamento dei pericoli, da dipendenza, timidezza, incapacità a rilassarsi, insicurezza, ipervigilanza, tensione e disturbi gastrointestinali e incontrollabile preoccupazione per problemi di poco conto.

Il modello dei temperamenti affettivi

Akiskal considera i suddetti cinque temperamenti affettivi come ‘spettri’ che si estendono dalla salute alla patologia, inclusi sia nella normale reattività emozionale e sia in diversi tipi di disturbi affettivi. Al centro ci sarebbero i temperamenti affettivi dominanti che, presenti in forma esplicita, possono costituire le manifestazioni subcliniche di disturbi dell’umore e possono essere considerati come stati precursori o condizioni ad alto rischio. Tuttavia, poiché Akiskal attribuisce un carattere di continuità ai temperamenti affettivi , oltre che gli aspetti patologici, questi comportano anche funzioni adattative.

Misurazione dei temperamenti affettivi

Akiskal e Mallya hanno sviluppato a Memphis uno strumento clinico di valutazione iniziale del temperamento da aggiungere a quello per lo studio dei disturbi bipolari poco problematici. Dopo la prima comunicazione riguardo quest’approccio, il primo strumento psicometrico valido per valutare i temperamenti affettivi classici attraverso un’intervista (scala per la valutazione del temperamento di Memphis, Pisa, Parigi e San Diego, o TEMPS-I) è stato applicato in un ampio campione di comunità a Pisa. Tuttavia, la più vasta ricerca sui temperamenti affettivi è stata effettuata su larga scala nella sua forma autosomministrata (TEMPS-A). la struttura fattoriale della TEMPS-A ha dimostrato sia buona affidabilità che coerenza interna, e la validazione esterna è stata ottenuta paragonandola all’intervista per il temperamento e carattere di Cloninger, il questionario d personalità di Costa e McCrae e il Monaco test della personalità di von Zerssen.

La TEMPS-A, un auto-questionario con 110 item che include anche la sottoscala per valutare il temperamento ansioso; è stato tradotto in più di 25 lingue e validato in molte di loro.

Nel periodo relativamente breve a partire dal suo sviluppo alla sua forma finale, sono stati pubblicati diversi studi nazionali su grandi popolazioni. Un’analisi esplorativa fattoriale in tutti i diversi studi pubblicati fino a ora ha dimostrato nella generalità dei campioni che il temperamento ipertimico è ben distinto da quello depressivo, ansioso, ciclotimico e irritabile. I quattro temperamenti, escluso quello ipertimico, si correlano tutti in modo significativo tra di loro, in particolare quello depressivo con quello ansioso, questo con il ciclotimico e quest’ultimo con l’irritabile.

In conclusione, lo studio dei temperamenti è importante per capire eventuali predisposizioni verso disturbi dell’umore o ansiosi, che non sono ancora presenti al momento della valutazione, e per offrire trattamenti farmacologici e psicoterapici adeguati.

Gustavo H.Vàzquez

MD, PhD, Psichiatra

Departamento de Neurosciencas

Universitad de Palermo, Buenos Aires, Argentino

Bibliografia

Akiskal KK, Akiskal HS. The theoretical underpinnings of affective temperaments: implications for evolutionary foundations of bipolar disorder and human nature. J Affect Disord 2005; 85: 231-239.

Rihmer Z, Akiskal KK, Rihmer A, et al. Current research on affective temperaments. Curr Opin Psychiatry 2010; 23: 12-18.

Akiskal HS, Akiskal KK. Cyclothymic, hyperthymic and depressive temperaments as subaffective variants of mooddisorders. In: TasmanA, Riba MB, Eds. Annual Review, vol II. Washington, D.C.: American Psychiatric Press 1992; pp.43-62.

Kelsoe JR. Arguments for the genetic basis of the bipolar spectrum. J Affect Disord 2003; 73: 183-197.

Akiskal HS. The temperamental foundations of affective disorders. Mundt C, Hahlweg K, Fiedler P, editors. London: Gaskell 1996.

Kraepelin E. Manic-Depressive Illness an Paranoia. Edinburgh: Livingstone 1921.

Kretschmer E. Psysique and Character. London: Kegan, Paul, Trench, Trubner and Co. Ltd. 1936.

Akiskal HS, Akiskal KK, Haykal RF, et al. TEMPS-A: progress towards validation of a self-rated clinical version of he Temperamente Evaluationof the Memphis, Pisa, Paris, and San Diego Autoquestionnaire. J Affect Disord 2005; 85: 3-16.

Poss J, von Zerssen D. A case history analysis of the “manic type” and the “melancholic type” of premorbid personality in affectively ill patients. Eur Arch Psychiatry Clin Neurosci 1990; 23: 347-355.

Akiskal HS, Khani MK, Scott-strauss A. Cyclothymic temperamental disorders. Psychiatr Clin North Am 1979; 2: 527-554.

Akiskal HS, Mallya G. Criteria for the “soft” bipolar spectrum: treatment implications. Psychopharmacol Bulletin 1987; 23(1): 68-73.

Akiskal HS.Personality and anxiety disorders. Psychiatr Psychobiol 1988; 3: 161-166.

Akiskal HS. Toward a definition of generalized anxiety disorder as an anxious temperament type. Acta Psychiatr Scand Suppl 1998; 393: 66-73.

Akiskal HS, Akiskal KK. In search of Aristotle: temperament, human nature, melancholia, creativity and eminence. J Affect Disord 2007; 100: 1-6.

Akiskal HS, Akiskal K, Allilaire JF, et al., Validating affective temperaments in their subaffective and socially positive attributes: psychometric, clinical and familial data from a French National study. J Affect Disord 2005; 85: 29-36.

Erfurth A, Gerlach AL, Hellweg I, et al., Studies on a German (Munster) version of the temperament auto-questionnaire TEMPS-A: construction and validationof the brief TEMPS-M. J Affect Disord 2005; 85: 53-69.

Akiskal HS, Placidi GF, Maremmani I, et al. TEMPS-I: delineating the most discriminant traits of the cyclothymic, hyperthymic and irritable temperaments in a nonpatient population. J Affect Disord 1998: 51: 7-19.

Rihmer Z, Akiskal KK, Rihmer A, et al. Current research on affectivetemperaments. Curr Opin Psychiatry 2010; 23: 12-18.

Akiskal HS, Akiskal KK. TEMPS: Temperament Evaluation of Memphis, Pisa, Paris and San Diego. J Affect Disord 2005; 85: 1-2.

Figueira ML, Caeiro L, Ferro A, et al. Validation of the Temperament Evaluation of Memphis, Pisa, Paris and San Diego (TEMPS-A): Portuguese-Lisbon version. J Affect Disord 2008; 111: 193-203.

Karam EG, Mneimneh Z, Salamoun M, et al. Psychometric properties of the Lebanese.Arabic TEMPS-A: a national epidemiologic study. J Affect Disord 2005; 87; 169-183.

Pompili M, Girardi P, Tatarelli R, et al. TEMPS-A (Rome): psychometric validation of affective temperaments in clinically well subjects in mid-and south Italy. J Affect Disord 2008; 107: 63-75.

Rozsa S, Rihmer Z, Gonda X, et al. A study of affective temperaments in Hungary: internal consistency and concurrent validity of the TEMPS-A against the TCI and NEO-PI-R. J Affect Disord 2008; 106:45-53.

Vazquez GH, Nasetta S, Mercado B, et al. Validation of the TEMPS-A Buenos Aires: Spanish psychometric validation of affective temperaments in a population study of Argentina. J Affect Disord 2007; 100: 23-29.