La Depressione Post-Partum è un disturbo dell’umore che può manifestarsi dopo il parto in relazione allo stress fisiologico che questo momento di vita può comportare, ma anche all’importante squilibrio ormonale vissuto altrettanto fisiologicamente dalla donna.
La gravidanza e il Post-Partum possono essere eventi scatenanti un primo episodio depressivo in donne che non abbiamo mai sofferto prima di Depressione, ma anche periodi a maggior rischio di ricaduta in persone che abbiano già ricevuto una diagnosi di Depressione Maggiore o Disturbo Bipolare. Per questo, in questo secondo caso, è importante che la donna comunichi il proprio desiderio o stato di gravidanza allo psichiatra e/o psicoterapeuta di riferimento, in modo da monitorare le eventuali oscillazioni dell’umore e valutare le strategie di prevenzione e gestione più adeguate da adottare (es. adeguamento della terapia farmacologica, elaborazione in psicoterapia delle emozioni legate alla maternità, costruzione di un’adeguata rete di supporto sociale).
Le oscillazioni dell’umore che seguono il parto si differenziano per intensità e durata e, in base a questo, necessitano di livelli di cura e trattamento diversi.
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Baby blues: fisiologica deflessione dell’umore, che si manifesta solitamente da poche ore dopo il parto fino a circa un mese da esso. Si caratterizza per facilità al pianto, faticabilitá, senso di inadeguatezza nell’accudimento. È fortemente associata allo squilibrio ormonale tipico del post-partum e solitamente si risolve spontaneamente dopo circa quattro settimane dal parto. In questo caso il trattamento è raramente farmacologico, ma consiste soprattutto nel garantire alla neo-mamma una rete di sostegno sociale che la supporti nell’accudimento del bambino; nel favorire la costruzione del legame di attaccamento con il piccolo e nel garantirsi adeguati momenti di riposo, cura di se e di sonno.
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Depressione Post–Partum: significativa deflessione dell’umore, che si mantiene oltre un mese dal parto. Ha le caratteristiche della vera e propria Depressione Maggiore con astenia, apatia, facilità al pianto, profondo senso di inadeguatezza nell’accudimento del bambino e intensa difficoltà nel prendersene cura. In questo caso il trattamento è più frequentemente farmacologico affiancato a psicoterapia, ma la presenza di un’adeguata rete di sostegno per la neo-mamma resta un aspetto di fondamentale importanza.
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Psicosi Post-Partum: è l’oscillazione con manifestazioni più intense e severe, che possono assumere la forma di deliri e/o allucinazioni. L’accudimento del bambino può essere notevolmente compromesso o fonte di stress molto intenso per la madre (es. quando il bambino piange frequentemente ed è difficilmente consolabile). Quest’ultima può temere/desiderare di fare del male al proprio bambino e, in rari e gravissimi casi in cui il disturbo non è riconosciuto e trattato, tentare effettivamente di farlo. In questo caso il trattamento farmacologico è sempre necessario, eventualmente affiancato a psicoterapia, e possono essere necessari anche periodi di ricovero. La presenza di un’adeguata rete di sostegno per la neo-mamma, anche nel medio-lungo termine, resta un aspetto di ancor più fondamentale importanza, a tutela della sua salute e di quella del bambino.
Se non adeguatamente riconosciute e trattate, tutte le oscillazioni dell’umore nel Post-Partum possono limitare in modo rilevante il benessere della donna, la sua capacità di accudire il suo bambino e il sereno sviluppo fisico ed emotivo di quest’ultimo. D’altra parte, se vengono riconosciute e curate adeguatamente e per tempo, ciò rappresenta un significato fattore protettivo e di benessere per la madre, il bambino e la qualità della loro relazione anche futura.
Caterina Visioli
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